director | Viola Pantano
Music | Federica Italiano
4’33’’ ©2011

The generation we live in is stuck in a historical period in which physical and moral consumerism seems to be the ultimate goal. A consumerism that, among other things, leads to a physical uniformity that levels, flattens, empties.
Clothes on clothes, cosmetic surgery, common languages, common patterns, common thoughts. Masks in which the same social individual does not identify, but that he still feels the need to wear.
While most people look for their masks and fix them firmly to their faces, the artist, through this work, frees himself without hesitation.
Conceptually it tends to show the layers of his skin on a journey back in the most hidden fantasies, in a white space where all the true is limpid.

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La generazione in cui viviamo è incastrata in un periodo storico in cui il consumismo fisico e morale sembra essere il fine ultimo. Un consumismo che, tra le altre cose, porta ad un’ uniformazione fisica che livella, appiattisce, svuota.
Vestiti su vestiti, chirurgia estetica, linguaggi comuni, modelli comuni, pensieri comuni, maschere in cui lo stesso individuo sociale non si identifica, ma che sente comunque l’esigenza di indossare.
Mentre la maggior parte delle persone cerca la propria maschera e la fissa saldamente al proprio viso, l’artista, attraverso questo lavoro, se ne libera senza alcuna esitazione.
Concettualmente tende a mostrare gli strati della sua pelle in un viaggio a ritroso nelle fantasie più recondite, in uno spazio bianco dove tutto il vero risulta più limpido.